Gira in questi giorni una pubblicità in tv più triste del solito (e ce ne vuole). Una voce maschile, triste, ti informa che sei libero solo appena nato. Poi ti fanno vedere un bambino, triste, imprigionato dentro un box per neonati, dei bambini a scuola, tristi, degli adulti in diverse situazioni di lavoro, tutte tristi. Poi appaiono immagini di libertà, ragazze che sciolgono i capelli, giovani che corrono in bicicletta e alla fine un uomo che si tuffa in mare coi pantaloni.
Come si raggiunge questa fantastica libertà?
E me lo chiedete?! Basta comprare l’oggetto dello spot: un televisore. Ah, però questo è diverso, è tutta un’altra cosa.
È senza bordi, per questo chi lo comprerà si sentirà libero.
Anche il vostro concetto di libertà è questo?
Libertà obbligatoria di Giorgio Gaber, godetevi la canzone.
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