Sono nato e vivo a Pisa, sono ingegnere e insegno in un Istituto Professionale. Ho la fortuna di avere la passione dello scrivere e la responsabilità di pubblicare libri per ragazzi e per bambini con Il Battello a Vapore (PIEMME), Rizzoli, Pelledoca, Feltrinelli, Einaudi Ragazzi, Lapis e SEF.
Faccio parte dell’Associazione Italiana Scrittori per Ragazzi ICWA (Italian Children Writers Association).
Se vuoi invitarmi nella tua scuola per incontrare i ragazzi ti prego di leggere le linee guida per gli incontri con l’autore in classe riportate in questa pagina.
Ultime pubblicazioni di Fabrizio Altieri
2023 Un mistero per gatto Cagliostro
2022 Un nuovo strano caso alla libreria Dupont
2022 L’uomo del treno BUR Rizzoli
2020 Blake Folgoldo l’investigatore che non esisteva Il Battello a Vapore
2018 Ridere come gli uomini, Il Battello a Vapore, fascia di età 12+.
2017 “Tre amici e un cavallo”, Einaudi Ragazzi, collana Storie e Rime, fascia di età 10+.
2017 “L’uomo del treno“, Il Battello a Vapore, fascia di età 12+.
2015: “Come sopravvissi alla prima media” Einaudi Ragazzi, collana Storie e Rime, fascia di età 10+.
2015: “Lo strano caso della libreria Dupont” Il Battello a Vapore, Serie Arancio, fascia di età 9+.
2014: “C’è un ufo in giardino!” Il Battello a Vapore, Serie Azzurra, fascia di età 7+.
Dalla postfazione di ‘C’è un ufo in giardino!‘
Da bambino mi divertivo a inventare e disegnare macchine incredibili e complicatissime. Alcune dovevano servire a risolvere miei problemi personali, come la macchina per fare il bagno senza alzarsi dal letto o la mitragliatrice a merendine. Sparava raffiche di merendine e se uno stava a bocca aperta alla giusta distanza poteva mangiarne moltissime in poco tempo. Prima di metterla in commercio l’avrei provata su me stesso, ovviamente.
Altre invenzioni invece dovevano risolvere i problemi del mondo. Ad esempio tentai di inventare una macchina per la felicità, ma non ci riuscii. Quando le persone mi chiedevano cosa volevo fare da grande rispondevo che non ci tenevo molto a diventare grande, visti gli effetti che ciò comporta sulla gente, ma se proprio fosse accaduto avrei voluto essere un inventore. A questa risposta loro sorridevano con quel tipo di sorriso che vuol dire: ‘È proprio una cosa da bambini’. È un sorriso che i grandi sanno fare benissimo, non si sa come lo imparino. Una volta cresciuto ho capito che quelle persone avevano ragione: fare l’inventore è proprio una cosa da bambini, non da adulti. Così ho deciso di diventarlo, perché i sogni che contano veramente sono quelli che si fanno da bambini, e ho iniziato a inventare storie che facessero ridere, commuovere e stupire chi le legge. E dopo tanti anni sono finalmente riuscito a costruire la macchina della felicità: è portatile, leggera e colorata. Si chiama ‘Libro’.