Dopo aver letto il post L’uomo che vestiva le statue un mio ex studente, ora geometra e studente universitario, mi ha scritto: “Chissà se la nostra generazione lascerà qualcosa”. Mi ha colpito questo timore e siccome con le nuove generazioni ci lavoro (per fortuna) mi sono chiesto se aveva ragione.
Ogni generazione è diversa dalla precedente e da chi seguirà e ogni generazione pensa di essere la migliore di tutte, passate e future; e naturalmente questo non è mai vero.
Ho cercato di rispondergli qualcosa di incoraggiante ma suonava posticcio e di maniera. Allora ti dico, Simone, che ho scoperto che alle famose cene di fine anno scolastico con le quinte, prima dell’esame di maturità, il tavolo si divide in due parti distinte.
No, non zona-studenti, zona-professori. Si divide tra zona in cui si parla di come è cambiato il mondo e zona in cui si parla di come fare per cambiare il mondo.
Stai sempre in quest’ultima zona e lascerai qualcosa di grande.
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