Volevo un gatto nero

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Nell’impossibilità di farlo personalmente… ma che dico?! Nella possibilità di farlo personalmente grazie a feisbùk e al mio fantastico Blog, ringrazio tutti gli amici che mi hanno fatto gli auguri per il mio compleanno.

Vi voglio bene e vi dedico la canzone “Volevo un gatto nero”, tratta dalla splendida edizione del 1969 dello Zecchino d’oro, come esortazione a non accontentarvi mai di un gatto bianco, se lo volevate nero.

Ne va della vostra vita!

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1 commento su “Volevo un gatto nero”

  1. Eppoi: che fare se la vita ti butta in faccia un gatto bianco, che ti stende e quasi ti ammazza?
    Hai un bel dire: ma Tu mi hai promesso un gatto nero, io quello volevo. Ti ritrovi con un gatto bianco, e con quello devi fare. Tingerlo e’ un’opzione? C’e’ chi lo fa, ma il gatto bianco e’ e bianco resta, sotto la tinta che fatica a non sfaldarsi, specie i giorni di pioggia. Io il gatto non l’ho mai tinto, per rispetto verso il gatto o per rispetto verso me stessa, il che alla fine e’ lo stesso.
    Non e’ sempre facile, e ogni essere umano ne sa qualcosa, per un verso o per un altro.
    Ma sottoscrivo in pieno. Sono (stata) fatta cosi’: finche’ avro’ fiato, continuero’ a chiedere e a lottare per un gatto nero, quello della Promessa. Finche’ Lui non si stufera’…ma adesso che guardo bene, non e’ proprio bianco bianco, e’…pezzato! Speranza…
    PS Che dici, forse e’ stato il mangime IAMS invece che i bocconcini Kitekat? Ah, la superiorita’ del mangime secco…

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