Avevano disegnato la mia favola con le loro matite senza tralasciare nulla, come fanno i bambini.
I disegni erano attaccati su dei tabelloni troppo alti per loro. Gli autori, per farmi vedere quali avevano fatto, saltavano e schiaffeggiavano il cartellone come i giocatori di pallavolo quando schiacciano. Gli piaceva il rumore del colpo sui fogli ‘CIAK!’ e come avevano reso belli quei fogli bianchi coi loro colori. C’ero anch’io col sombrero in testa perché il sole non mi facesse male visto che sono…
Juan Pablo è serissimo quando mi si avvicina: “Volevo complimentarmi con Lei, la Sua favola mi è molto piaciuta”. Da seduto sono molto più alto di lui.
“Perché Melerè è una bambina?”
Non me l’ero chiesto.
“Perché per entrare nei cuori degli uomini bisogna essere piccini”.
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