Perché l’Altieri scrive

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Il romanzo “Rossana, il sogno e il ragno Calatrava” in parte è autobiografico, come tutte le opere scritte da qualsivoglia scrittore. Ad un certo punto al protagonista Maurizio, scrittore che sta presentando davanti ad un pubblico il suo romanzo, viene posta la domanda: “Perché scrivi?”.

Lui si trova in grave imbarazzo perché è una domanda talmente grande che… non se l’era mai posta. O meglio, se l’era posta ma aveva cercato di censurarla. Succede spesso con le domande troppo grandi.

Poi Maurizio si riprende e la sua umanità gli fornisce una risposta, che vi andrete a leggere, voglio sperare.

Forse però la risposta sarebbe stata più completa se Maurizio avesse ricevuto la mail che mi è stata inviata tre giorni fa e che vi incollo:

Gentilissimo Fabrizio, l’ho incontrata a Imperia, alla fiera del libro, circa un mese fa… Ho letto il suo libro, ma che fantasia ha? Mi sono davvero divertita anche durante la seduta di chemioterapia, grazie mille di cuore. Ci riprovo anche con gli altri suoi libri, ma lei non smetta di scrivere!
A presto.

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Ora so perché scrivo.

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18 commenti su “Perché l’Altieri scrive”

  1. Vedi, Fabrizio?
    Basta un episodio del genere per ripagare più di quanto possano fare i diritti d’autore. E, credimi, non lo sto dicendo a mo’ di retorica.

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  2. Io non so scrivere, forse so pensare.
    Scrivere per me è donare un mondo a chiunque ne abbia bisogno. Non comporta perdita, perchè il mondo dell’immaginario è infinito, come infinita (forse) è la soddisfazione di sapere di aver condiviso un mondo già tuo con altri. I soldi VANNO e vengono. Solo le esperienze rimangono, anche se a dartele è un BEL libro.

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  3. ciao Fabrizio,
    sono un tuo lettore della prima ora cicciapetarda.
    mi piace chi fa come te il proprio lavoro con intelligenza e trasporto. passione e ironia sono due tarli che nel piccolo
    contribuiscono a erodere quel legno marcio che è diventato il nostro paese. Un regime mediatico sempre più grottesco.
    Perchè questo accenno politico ?
    Per dirti che pensare, scrivere è sempre un pò eversivo.
    Non è anche questa una buona ragione per scrivere ?

    un caro saluto

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    • Giusto Dario. Anzi mi dai l’occasione per chiedere a tutti quelli che scrivono: perché scrivete? Forza rispondetemi!

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  4. Esistono tre motivi per diventare scrittore: il primo è che vi servono i soldi; il secondo che avete qualche cosa da dire che il mondo dovrebbe sapere; il terzo è che proprio non sapete cosa fare nelle lunghe sere d’inverno.
    Quentin Crisp

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  5. ‘Preferisco scrivere’ potrebbe essere il titolo del mio prossimo libro…e probabilmente ancora di poèsie…(barattasti??…)Io personalmente, come introduco in ‘D’istanze’ scrivo perchè è la mia forma espressiva migliore, parlo poco, ascolto volentieri ma soprattutto scrivo e in poesia, filtro la realtà e, metabolizzandola la restituisco al prossimo. Il risultato? E identico a quello della mail che hai ricevuto:se qualcuno ride, piange, si emoziona leggendoti, ciò basta e avanza. Quello che conta è essere predisposti alle emozioni, al nuovo in generale…o no? Ciao Fabrizio

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  6. ciao fabrizio,
    anch’io sono tra i lettori di prima ora,dopo l’impareggiabile, mitica cicciapetarda non sono riuscita ad andare oltre (-un pò come le costacrociere! non so se rendo-); dopo uno sguardo troppo superficiale ai racconti mi sono un po’ scoraggiata, ti dirò che non ho ancora trovato il tempo di affrontare calatrava…è vero che la parentesi larsson è stata piuttosto lunga, ma non è una giustificazione.
    secondo me scrivi perchè sei un bell’esibizionista,… punto.
    aspettiamo il cicciobastardo, o forse ti preoccupa che la copertina non sia all’altezza di quella della “favolosa”?
    se hai bisogno.. sempre a disposizione
    silvia

    Rispondi
    • @Silvia, è vero, un po’ esibizionista sono o forse egocentrico. Però tu prova a leggerli i racconti e semmaì dopo passa a Rossana, il sogno e il ragno Calatrava, se hai amato Cicciapetarda ti piacerà. Ciao

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  7. Perché l’Altieri scrive? Perché quello che lui scrive è patrimonio di chi certe cose le ha entro e non le sa scrivere e quindi se non scrivesse lui tutto quello che scrive lo scriverebbe qualcun altro … magari peggio e con meno simpatia e forse senza nessuno che gli scrive su un blog, senz avere ancora capito neppure troppo bene cosa è un blog! E forse di queto si potrebbe finire per chiedersi se sia più difficile fare il cavatappi di Laguna Seca oppure scrivere Rossana, il sogno e il ragno Calatrava…

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  8. Che strano imbattersi per caso in “Rossana, il sogno e il ragno Calatrava” in una calda domenica di inizio ottobre. Stavo vagando in stato confusionale all’ultima edizione di “Libri in Cantina” a Susegana (TV) e devo dire grazie alla simpatia di Altieri e alla mia curiosità perchè mi sono regalata un’occasione.
    Intendo l’occasione di riflettere su domande che prima o poi ognuno di noi si pone nella vita,senza patemi d’animo o vagonate di saggi pallosissimi..per quelli c’è sempre tempo.I concetti più interessanti e profondi vanno letti con il sorriso.
    Mentre scorrevo le pagine avevo l’impressione che si stampassero nella mia mente i fotogrammi di un film.
    Plot travolgente….ops “intreccio” ..spero che non si materializzi Ruggero e mi costringa a 14 ore di scritti caramellosi conditi da pernacchie!!!
    Ora un saluto..mi aspetta cicciapetarda….
    Sara

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    • Sara, ti sei salvata in extremis, Ruggero stava per partire con i suoi per darti una lezione di italiano, come sanno fare loro…

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  9. Caro Fabrizio,

    “perchè scrivere?” è la domanda che mi sto facendo in questi giorni ragionando sul programma del nuovo anno scolastico e pensando ai miei alunni che di voglia ne avranno ben poca!
    Ho letto diverse cose e poi oggi una amica mi ha passato il tuo ultimo libro con tanto di dedica… Che dire? Sono appena alle prime pagine, ma come inizio è stato molto accattivante!
    Volevo vedere che faccia hai così ho cercato il tuo blog. Quando avrò terminato ti invierò un commento più accurato, per ora un saluto!!
    Anna

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