L'omo che vestiva le statue

L’uomo che vestiva le statue

Con due colleghi e alcuni miei studenti abbiamo fatto una mostra fotografica per un concorso bandito dalla Confartigianato di Lucca per le scuole. Il tema del concorso era ‘I mestieri artigiani che stanno scomparendo’ e noi siamo andati in un laboratorio di scultura a  Pietrasanta a vedere come lavorano gli artigiani. Così Abbiamo scoperto che sta scomparendo il mestiere del “Pannista”. Il pannista è quello che fa i vestiti alle statue e, in generale i panneggi, ma anche i capelli e i fiori.

I ragazzi hanno fatto anche un video di un quarto d’ora intervistando Livio e Romolo, gli ultimi due pannisti molto anziani, che hanno raccontato la loro storia dall’inizio, di come i genitori li avessero mandati a imparare il mestiere, di come il primo padrone li scelse e di come lavoravano sessant’anni fa. Si sono commossi fino alle lacrime.

Poi hanno intervistato l’unico giovane che lavora lì e che rappresenta la speranza che tutto non finisca. Essendo molto timido e chiuso era un po’ nervoso e durante l’intervista, mentre lavorava, ha sbagliato un colpo di martello e ha tirato un paio di bestemmioni. I bestemmioni sono stati censurati.

I ragazzi hanno vinto il primo premio e anch’io ho vinto il primo premio per i professori con il racconto che vi metto sotto e che potete scaricare. Mi auguro che vi piaccia e che il mestiere del pannista non muoia mai.

Domenica premiazione  al teatro del Giglio a Lucca, chi può venga.

Sono orgoglioso dei miei ragazzi.

Scarica il racconto “L’ultimo pannista

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Commenti

5 risposte a “L’uomo che vestiva le statue”

  1. Avatar Lo Snaso
    Lo Snaso

    Grande Fabri,i temi che proponi sono sempre molto interessanti e diversi fra loro, uno stimolo continuo.
    Commovente il racconto del pannista…

  2. Avatar mariella tognetti
    mariella tognetti

    Bellissimo il racconto! Avete meritato a pieni voti il premio del concorso: non sapevo nemmeno che esistessero questi artigiani. Fabrizio, sei una mente superiore!

  3. Avatar Andrea Cambi
    Andrea Cambi

    Grande Fabrizio, la solita naturale grazia e poesia, la dote di saper interpretare un fatto vissuto senza indugiare nell’autobiografismo compiaciuto. bellissimo il racconto. Grande, grande davvero !!

  4. A Mariella.
    Cara Mariella, io e te non ci conosciamo, ma l’avere in comune l’amico Fabrizio è già un buon punto di partenza. Queste sono le virtù, o i limiti nascosti, del web.
    Sento però l’urgenza di scriverti perchè al leggere di Fabrizio “mente superiore”…mi è corso un brivido lungo la schiena..direi di non esagerare.
    Ho paura che il mio amico quando firmerà con Mondadori non si ricorderà più di noi, comuni mortali..e le orecchie gli van tirate ogni tanto, sennò che amici siamo.
    Comunque vedere le cose attraverso i suoi occhi..è proprio vero…a volte brillano di più.
    Magari un giorno ci conosciamo
    Ciao!
    Max

  5. Avatar mariella tognetti
    mariella tognetti

    A Max
    Grazie per quello che mi hai detto; fa sempre bene ricevere parole amiche, soprattutto inaspettate. Quando Fabrizio, lo scrittorone, pubblicherà un romanzone con la Mondadori, saremo senz’altro a fare il tifo per lui e a strappargli un autografo…E se fa finta di non conoscerci, per non regalarci una copia, peggio per lui e per le sue orecchie.
    Ciao
    Mariella

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