Premessa: questo post è in parte scritto in lingua pisana perché è molto più espressiva dell’italiano standard.
Sta imperversando in tivù e alle radio lo spot di una famosa bibita gassata marrone con una bambina sedicente pisana che spiega perché è ottimista.
Ecco le ragioni:
- Va in vacanza dalla nonna invece che al resort (ma che parole conosci? Hai studiato alla Sorbona?!)
- Mangia la pasta alla pummarola (a pisa non si dice così, si dice ‘ar pomodoro’)
- Va in bici invece che in supermacchine (hai diecianni bambina!)
- Preferisce la pizza al sushi (chi l’avrebbe pensato?)
- Opta per il panino al salame invece del caviale (ma quale bambino mangerebbe le uova crude di un pesce russo?)
- Infine, incredibile, preferisce mangiare a casa il ragù della mamma piuttosto che andare alle cene di gala: ma cosa fa ir tu’ babbo, l’ambasciatore?!
Il succo dello spot è che puoi fare una vita di m… basta però che tu continui a bere la bibita marrone gassata, succeda quel che succeda.
A parte che se fosse la mi’ figliola gli darei subito du’ ceffoni solo per come parla e per l’accento, e poi chiederei il divorzio perché una bimba pisana non può parlare così, dev’esse’ un ‘corno’.
E poi, la gaffe clamorosa della bibita marrone: una bambina pisana non può avere il nome della santa protettrice di Livorno, Giulia. Con tutto il rispetto, cazzo!
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