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L’altro giorno sono stato in una libreria molto bella a vendere e firmare le copie dei miei libri. È una cosa che faccio di sovente, tanto che l’ho inserita anche nel mio ultimo romanzo, Rossana, il sogno e il ragno Calatrava, perché spesso si creano delle situazioni divertenti. Però nei giorni infrasettimanali si vende poco perché ci sono poche persone anche se la libreria è molto grande e importante.
Così ho venduto cinque libri in due ore che, vi assicuro, non è un cattivo risultato.
Poi ho conosciuto la responsabile della libreria, una ragazza gentilissima, simpatica e professionale che mi ha spiegato che in alcuni locali adiacenti aprirà un parrucchiere. Purtroppo, per ragioni evidenti non mi riguarda, ma mi ha fatto piacere. Le librerie non devono essere luoghi sacrali di taglio cimiteriale, ma cose vive. E allora va bene il bar, lo scrittore che firma e sorride e anche il parrucchiere.
E poi ho venduto una delle cinque copie a una ragazza che ha ottenuto il diploma in ospedale senza aver potuto mai frequentare le superiori per gravi problemi di salute. Ora sta bene e vuol fare la psicologa o la fisioterapista.
Anche se avessi venduto solo quella copia, per quel sorriso e quella voglia di essere finalmente felice sarebbe valsa la pena stare lì…
…col mio amico Marco Bernini che mi pigliava in giro, come si vede dal video.
un pisano a livorno 1 from Marco Bernini on Vimeo.
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